Fiona Harvey sta facendo causa a Netflix per 170 milioni di dollari dopo aver affermato di essere stata usata come ispirazione per il personaggio di Martha Scott in “Baby Reindeer”. Il creatore della serie, Richard Gadd, ha risposto in un documento.
Richard Gadd, il creatore di “Baby Reindeer”, ha commentato la causa intentata da Fiona Harvey, una donna che afferma di essere stata usata come ispirazione per il personaggio di Martha Scott. Sta facendo causa a Netflix per 170 milioni di dollari.
Nonostante si identifichi con il personaggio, il nome di Fiona Harvey non è mai stato menzionato nella serie, che Netflix sostiene essere “una storia vera”.
Gadd ha creato la serie per rappresentare la sequenza di “persecuzione, molestie, abusi e minacce” che afferma di aver subito da Harvey tra il 2014 e il 2017.
Gadd ha dichiarato in un documento legale di 21 pagine che questa situazione è un “esaurimento e un estremo disagio”. Harvey avrebbe inviato circa 41.000 e-mail, centinaia di messaggi vocali e lettere al creatore della miniserie.
“Non è un documentario né un tentativo di realismo. Anche se la serie è basata sulla mia vita […] non è una ricapitolazione esatta degli eventi e delle emozioni che ho vissuto mentre si verificavano”, ha scritto.
“Non ho scritto la serie come una rappresentazione di fatti reali su nessuna persona reale, compresa Fiona Harvey… Martha Scott non è Fiona Harvey”, ha dichiarato Gadd.
Nel 2016, un ordine di protezione per molestie è stato emesso contro Harvey, secondo Gadd, il che avrebbe messo fine alle e-mail e ai messaggi vocali.
Fiona Harvey ha negato le accuse di Gadd nel programma di Piers Morgan e ha fatto causa a Netflix per “angustia mentale, perdita di piacere e perdita di affari”, oltre a chiedere 50 milioni di dollari per i profitti della serie, che si trova tra le 10 più viste della piattaforma.
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Richard Gadd. Foto: Instagram @mrrichardgadd
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